Pino Coletta
La
memoria, la favola. Il sogno, il rimpianto, la speranza ; tutto si fa
“Nostalgia” chiamata non a ricordare il passato ma piuttosto ad
immaginare il futuro. Di qusto mutamento, che non appartiene soltanto al
“Sentimento della vita”, ma anche ai modi della pittura, si fanno mutue
testimoni quelle figure, a metà strada tra la bambola e la bambina, che
sono come rapprese e bloccate in un attimo ormai perdutamente lontano.
Attorno ad esse va crescendo il corpo della pittura intensa…..Come
liberà conquistata che rompe ogni imapaccio descrittivo. Così Coletta,
pur restando fedele ad un impianto figurativo, il massimo si allontana
dalla descrizione della realtà: perché irreali sono le sue figure
….Mentre assolutamente reale è quella pittura che intorno si alimenta
soltanto di sé dei suoi colori, di una raggiunta maturità espressiva...(L.Barbera)
Galleria Fabi, Ancona; Arteincornice,Torino; Galleria Quasar, Monticelli
d’Ongina (Piacenza); Università Bocconi, Milano; Galleria Radice,
Lissone; Studio d’Arte Grafica,Milano; Galleria Nuvola Nera, Santa Croce
Sull’Arno; Ente Mostra di Pittura Contemporanea “Città di Marsala”;
Galleria Il Sagittario, Messina. Di lui hanno parlato Bernardo Avanzini,
Lucio Barbera, Lucio Bernardi , Gastone Breddo, Santino Carbonaro,
Maurizio Corgnati, Orazio Cusmano, Raffaele De Grada, Mario Monteverdi,
Gennaro Villari e Pietro Fazio. E’ citato nei cataloghi “Arte Moderna
Italiana”; “Arte Italiana per il Mondo”; “Maestri del XX Secolo”;
“Zodiaco”; “Artisti del XX Secolo”.
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